Atlas C-420 diesel locomotive - PRRHO.com Professional Model Trains

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ALCo C-420 locomotiva diesel digitale DCC/Sound

Breve storia.
ALCo (American Locomotive Company) è sempre stato il terzo costruttore statunitense di locomotive diesel, dietro ad Electro Motive Division (EMD, gruppo General Motors) e General Electric. La produzione ALCo in ambito ferroviario con motorizzazione diesel inizio negli Anni Venti del XX secolo con una prima serie di piccole locomotive da manovra (switcher Boxcab), mentre le prime ALCo Cabs, locomotive diesel con tipica struttura "full-body" furono presentate nel 1940 con la serie DL e rodiggio A1A-A1A (la variante DL-109 fu la più venduta con 69 esemplari). La serie DL di poco successo venne immediatamente rimpiazzata dalle importanti serie PA-PB (diesel passenger) e FA-FB (diesel freight), mentre già si lavorava alla progettazione delle prime locomotive tipo "hood", con un nuovo design e carrozzeria dotata di pedane laterali di servizio. La serie RS/RSD, road-switcher di buon successo commerciale (la RS-3 fu venduta in quasi 1.300 esemplari) era caratterizzata da una originale sistemazione della cabina posta ad 1/3 della lunghezza, mentre la carrozzeria davanti e dietro aveva una altezza inferiore alla stessa. Sviluppando questi progetti si giunse alle "early hoods" vere e proprie, cioè con il design che, con le sue due varanti "high" e "low", è ancora attuale.
La serie "Century" di ALCo raggruppa alcuni tipi di locomotive che hanno segnato la storia delle ferrovie americane. I primi modelli apparsi sul mercato furono la C-420 e la C-424, presentate nel 1962 a distanza di pochi mesi l'una dall'altra. Le due locomotive differivano per la lunghezza del muso ("short" per la C-424 e "long" per la C-420) in quanto equipaggiate con due varianti dello stesso motore ALCo 251 da 16 cilindri, con la C-424 che disponeva di una potenza di 400 cv superiore (2.400 contro 2.000) erogata da un propulsore 251B con lunghezza aumentata che ha reso necessario l'accorciamento del frontale (la versione più corta 251C da 2.000 CV equipaggia invece la C-420).
La C-420, costruita in 131 esemplari, è una diesel affidabile, versatile e robusta, tant'è che ancora oggi (modificata e aggiornata) fa parte della flotta di alcune compagnie minori degli Stati Uniti e del Canada.


ALCo C-420 Apache Railway serial 84798 costruita nel 1964, fotografata in Arizona nel 2017.


(Da sinistra) - C-420 Lousville & Nashville #1324 (1976) e C-420 Arkansas & Missouri #44 (2018).


(Da sinistra) - C-420 Lehigh & Hudson River Railway #28 (1975) e C-420 Lehigh Valley #414 (2016 - Livrea "yellowjacket" originale).

Il modello Atlas.
Il brand statunitense Atlas produce una replica della ALCo C-420 da molti anni, sia per la scala HO che per la più piccola N. Nel 2018 è stato presentato l'ultimo lotto produttivo con numerosi modelli dedicati ad alcune compagnie ferroviarie, per ciascuna delle quali erano disponibili fino a quattro unità con differente "road-numbers". I modelli della linea Master Line erano disponibili, come di consueto, sia in configurazione Standard DC (o DCC Ready) serie Silver, sia con decoder digitale sonoro già installato (DCC/Sound) serie Gold.





Il modello è presentato nella consueta confezione Atlas Master Line e cioè una bella scatola nera con accattivante grafica. Internamente, il modellino è ben protetto in un imballo di plastica trasparente e avvitato ad un supporto rigido, ideale per mantenere la sua integrità anche nel caso di lunghi trasferimenti dovuti alla spedizione. Come sempre da parte di Atlas, il messaggio che ci arriva sotto questo punto di vista è quello di una estrema cura.
La locomotiva offerta da Atlas è realizzata sufficientemente bene; plastiche di ottima fattura, colorazione perfetta, funzionamento egregio. Per quello che riguarda invece la ricchezza di dettagli e paragonando la replica al modello reale, Atlas conferma la sua politica commerciale contraddistinta dal solito compromesso volto all'economia di produzione per mantenere prezzi un pochino più accessibili. Atlas con il proprio catalogo, offre molti articoli in esclusiva ed è così che si ritaglia una importante fetta sul mercato. Questa scelta commerciale, risulta essere molto simile a quella praticata dalla equivalente concorrente Bowser. Quindi, mantenendo la nostra filosofia, anche per questa ALCo C-420 2018 segnaliamo che per disporre di una replica uguale per tutto ed in tutto al prototipo reale occorre programmare un accurato lavoro di miglioramento, sia strutturale che estetico.
Per ulteriori informazioni rimandiamo alla pagina dedicata sul sito di Atlas: Ho Master Alco C420 Locomotive Atlas Model Railroad (atlasrr.com).

La C-420 PRRHO.com / AT Collection.
PRRHO.com ha pensato di inserire una ALCo C-420 nel proprio progetto Conrail Early Years per molto tempo. Occorreva scegliere attentamente l'esemplare di locomotiva C-420, studiando il decorso storico di ognuna delle sei locomotive Lehigh & Hudson River Railway ereditate dalla compagnia Conrail perché hanno operato in località differenti subendo trattamenti vari. Il modello di Atlas, piuttosto ricercato tra gli appassionati, è andato subito esaurito sul sito shopping del produttore e trovarlo sugli altri principali canali di vendita online si è rivelato inutile (già in fase di pre-order le scorte sono andate esaurite pressochè ovunque). Dopo circa tre anni di ricerca, abbiamo trovato l'articolo che desideravamo su YankeeDabbler.com, un retailer web di secondo piano ubicato negli Stati Uniti.

E' stato un vero colpo di fortuna, perchè come accennavamo, era necessario disporre di almeno una locomotiva della LHRR, piccola compagnia orientale che ha operato tra New Jersey e Pennsylvania su una rete ferroviaria di poche decine di chilometri (circa 100) ma che, una volta inglobata da Conrail nel 1976 è diventata protagonista nel comprensorio Allentown/Bethlehem. L'unità ha mantenuto la sua livrea originale, dopo il passaggio a Conrail, fino alla primavera del 1977 quando furono applicate le CR patches e la nuova numerazione (da #2072 a #2077). Il presente modello verrà successivamente trasformato nella C-420 CR-2073, con la modofica del suo aspetto per quanto riguarda le insegne LHRR e l'aggiunta delle patch CR e dei nuovi "engine numbers road". Più sotto in questa descrizione e nella galleria fotografica a piè di pagina poteve vedere immagini della nuova configurazione.





Il modello, per essere accettato dal nostro progetto, ha dovuto essere trattato in alcune delle sue principali caratteristiche con l'aggiunta di significativi ed importanti dettagli. Il trattamento si è concluso con un approfondito e preciso "weathering".
Per iniziare si è reso necessario lo smontaggio della scocca, dei carrelli e di altre piccole parti. L'elenco dei dettagli aggiuntivi da installare e delle componenti da sostituire è piuttosto lungo, mentre altre parti vanno consolidate con un più accurato montaggio usando colla di precisione. Ad esempio, occorre fissare la capottina di plastica nera presente nella cabina di guida (vedi foto sotto) ed applicare le decals che riproducono le "ACI plates", codice a barre per la classificazione del materiale rotabile in uso nelle ferrovie americane tra gli anni 1970 e 1990.




Essenziali sono i dettagli migliorativi per i carrelli, con l'applicazione degli "speed detector", delle catene relative all'impianto frenante ("brake chain", solo sui carrelli del lato sinistro) e del sistema di tubazioni dell'impianto sabbia (sanding pipes). Altre aggiunte riguardano la parte sottostante della scocca, i serbatoi di carburante, il frontale e il tetto (le alette parasole e l'antenna tipo "sinclair" sono in dotazione). Molte di queste parti sono auto-costruite o ricavate da altri modelli, mentre alcune sono disponibili sul mercato già pronte per il montaggio.
Altra scelta fondamentale è la sostituzione dei due ganci di accoppiamento (couplers); quelli di serie sono veramente di scarsa qualità (sostituiti dai consueti Kadee Metal Whisker #158). Infine, noi di TA abbiamo deciso per la rimozione di una delle due figurine presenti nella cabina di guida perché danneggiata. L'altra è stata riverniciata per migliorarne l'aspetto.
Alcuni dettagli possono essere aggiunti prima delle operazioni di "weathering". Quest'ultimo necessità di vari passaggi, iniziando con la fase di "fading" per scolorire l'intera scocca della carrozzeria. Prima della coloritura occorre mascherare le superfici in vetro della cabina e le altre zone da proteggere, come i "number boards" sul frontale e sul retro e le luci di direzione. Successivamente sono stati effettuati altri "passaggi" con aerografo fine per applicare gli altri colori che simulano il vissuto e l'esposizione agli agenti atmosferici. Ricordiamo che la locomotiva è stata costruita nel mese di Dicembre del 1965 e quindi nel nostro impianto (plastico e diorami) va a simulare un uso di circa 12 anni, così come avvenuto nella realtà. Con i ritocchi finali effettuati a pennello, completiamo bene le zone di tutta la scocca.


Funzionamento.
La ALCo C-420 di Atlas qui testata è offerta con un decoder digitale ESU LokSound ed un motore a 5 poli con doppio volano, molto silenzioso e dal funzionamento perfetto. Le luci di direzione sono fornite da led di buona potenza, ma il colore vira troppo al giallo e secondo noi occorre sostituirle con led a temperatura colore più fredda, cosa che faremo in un secondo momento. ESU mette a disposizione con i suo decoder sonori numerosi settaggi "customizzabili". Sono disponibili oltre 20 effetti sonori con numerosi varianti e regolazioni, soprattutto riguardo alle trombe acustiche. Durante le nostre prove non siamo riusciti, tuttavia, a migliorare lo squillo della campanella di avvertimento, il quale risulta troppo ovattato e poco distinguibile dagli altri suoni, anche portando il volume dedicato al massimo livello (valore 192).
Giudizio finale.
Anche questa riproduzione di Atlas è da considerarsi ottima sotto alcuni aspetti, ma la replica non risulta essere fedele all'originale per l'assenza di importanti dettagli e parti. Di serie si trovano molti particolari ben realizzati (le trombe acustiche fedeli alle originali Nathan K3L, i tergicristalli, la dotazione completa di "air hoses" sia davanti che dietro), ma la procedura di ottimizzazione, necessaria per quei modellisti orientati all'estremo realismo, richiede molti interventi con alcune ore di intenso lavoro. Come già riportato in nostri precedenti test, il decoder sonoro LokSound prodotto da ESU non è all'altezza della nuova versione Tsunami Sound 2 prodotto da Soundtraxx.

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