Atlas SD35 diesel locomotive - PRRHO.com Professional Model Trains

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EMD SD35 locomotiva diesel digitale DCC/Sound

Breve storia.
La Electro-Motive-Division (EMD, divisione della General Motors) SD35 è una locomotiva diesel-elettrica a 6 assi prodotta tra il 1964 ed il 1966 in 360 unità. Fu concepita come "road-switcher", macchina adatta sia al trasporto di convogli merci sulle linee principali, sia allo smistamento dei carri tra un terminal e l'altro. La locomotiva lunga 18,50 metri e pesante oltre 163 tonnellate, è una variante dei precedenti modelli SD24 e SD28 (che hanno fatto registrare scarse vendite) con l'aggiunta di alcune migliorie alla carrozzeria, all'impianto elettrico e alla cabina di pilotaggio (nuovo standard denominato Spartan, più semplice e funzionale). Durante la produzione in differenti lotti (production phases) sono state applicate modifiche, anche in base alle richieste dei clienti. Il motore a 16 cilindri EMD 567 (lo stesso dei precedenti modelli) è passato nella nuova versione -D3A ad una potenza di 2.500 cavalli, che dava una trazione massima iniziale di 90.000 libbre e 50.000 libbre in modo continuo ad una velocità operativa di 12 miglia orarie (mph), circa 20 chilometri orari. La velocità massima era di 65 mph (105 km/h).
Come già scritto, EMD iniziò la produzione di questa nuova locomotiva all'inizio dell'estate del 1964 per un totale di 360 macchine vendute. Le principali compagnie ferroviarie americane ad averla utilizzata furono la Southern Railway e la Norfolk & Western Railroad, rispettivamente con 100 e 80 locomotive acquistate. Sono state inoltre realizzate 35 unità della variante SDP35 per il servizio "commuter", dotate di caldaia a vapore per il riscaldamento e l'alimentazione elettrica delle carrozze passeggeri.
Circa una dozzina di importanti "railroads" hanno acquistato la SD35 (compresa la Pennsylvania Railroad con 40 esemplari poi passati a Penn Central e Conrail) e alcune di queste la impiegano ancora oggi dopo importanti interventi di aggiornamento. Altri esemplari sopravvivono in servizio con alcune compagnie regionali o private.


EMD SD35 # 703 s/n 30521 costruita nel 1965 con i colori della compagnia regionale Montana Rail Link,
fotografata a Tacoma, Washington, nel 2008.


(Da sinistra) - SD35 Phase IIb2 Central New Jersey #2512 e SD35 Phase IIb1 Penn Central #6023.

I modelli AT COLLECTION - PRRHO.COM.
I modello presenti nella nostra collezione e qui esaminati sono la diesel numero #6014 in livrea "total black" della Penn Central e la numero #2508 in livrea verde scuro della Central of New Jersey Railroad (CNJ) poi trasformate, rispettivamente, nelle unità Conrail #6014 e #6051.
La prima replica di SD35 riguarda il prototipo realmente esistito PC #6014, costruito nel Marzo del 1965 con numero seriale (cn - construction number) 30402. Ha operato con Penn Central e con la successiva Conrail fino al 1999 ed è passato poi nella flotta di CSX Transportation (numero 4401) con l'acquisizione da parte di questa compagnia della metà degli assetti CR.
La seconda SD35 realmente esistita e da noi replicata in scala HO è la CNJ numero #2508, è diventata poi la Conrail #6047 una volta ereditata dalla nuova compagnia il 1° Aprile 1976. Purtroppo, non avendo alcun materiale di riferimento, sia letterale che fotografico per la CR #6047, si è decisi per la trasformazione nell'unità #6051 che ha servito in ex-livrea CNJ fino agli inizi del 1979 (ridipinta nel colore "blue Conrail" l'8 Aprile 1979) e spesso operava nel comprensorio ferroviario CR-Atlantic Region al quale fa riferimento il progetto Conrail Early Years 1976-1978 ambientato ad Allentown e Bethlehem.
Tutte le cinquantadue SD35 in servizio con la Conrail sono state dismesse entro la fine del 1985.

La SD35 Penn Central #6014 di Atlas.
Atlas è un marchio americano presente da molto tempo sul mercato e produce la propria replica di EMD SD35 da molti anni. L'ultima produzione Master Line presentata all'inizio del 2020 viene proposta in due serie, la serie "Gold" con modelli dotati di decoder sonoro ESU LockSound e la serie "Silver" con predisposizione DCC. La "special duty" SD35 è disponibile con i colori di alcune principali compagnie (alcune con due o tre "road numbers" differenti) che la impiegarono tra i primi anni degli anni Sessanta ed il 1990.
Il prodotto si presenta nel consueto imballo proposto da Atlas per la sua serie più prestigiosa e cioè una robusta scatola nera dalla grafica accattivante. All'interno, il modello è "blindato" in una confezione di plastica rigida, protetta da un contorno formato da una spugna anti-urti di buona fattura. L'oggetto è ben protetto e la sua integrità è garantita anche nel caso dei lunghi trasferimenti necessari agli spedizionieri per la consegna (per l'acquisto fatto online, ad esempio, negli Stati Uniti, l'articolo viaggerà per circa 7.000 chilometri fino all'Italia).


A prima vista ci si accorge subito dell'alta qualità proposta da Atlas. La locomotiva è robusta, ben dipinta e con tutte le decalcomanie perfettamente applicate nelle posizioni corrette (ci sono tutte, anche le più minuscole). Molti dei principali dettagli sono presenti ma alcuni relativamente importanti sono stati omessi. L'assenza più importante riguarda la "signal-box", piccola scatola metallica posizionata nella parte anteriore destra del muso ("hood", oppure "nose" in inglese) che permette al capo-treno o al primo ingegnere/macchinista di interfacciarsi dalla cabina di guida con il sistema segnaletico sul tracciato in modo automatico. Quasi tutte le SD35 di Penn Central ne erano dotate (vedi foto sopra dell'esemplare #6023 e le foto riferite al modello in esame, qui sotto). Altra rilevamente assenza riguarda la "Sinclair antenna", dispositivo di comunicazione tra treni, tra locomotive e caboose (carro servizio di fine convoglio), oppure tra locomotiva di testa e le "control tower" degli scali ferroviari.

Un'altra operazione necessaria per accrescere il realismo del modello riguarda la sostituzione dei due ganci di accoppiamento (couplers). Sul presente modello sono di plastica e non conformi allo standard in uso. In dotazione invece, come parte aggiuntiva, si trova lo snowplow, spartineve opzionale che è possibile montare sul fronte della locomotiva. Va installato su modelli ambientati in scenari innevati. Per il resto non manca nulla e sono presenti in cabina anche le due figurine che rappresentano i conduttori. Queste non sono particolarmente belle ma si possono migliorare ricolorandoli (oocorre smontare la scocca dal telaio e poi staccarli dal loro alloggiamento all'interno della cabina di guida). Di buona fattura air-hoses, MU hoses (i vari tubi di accoppiamento) e lo speed-detector (rilevatore di velocità) presente sul carrello anteriore (truck) parte sinistra e asse centrale (vedi foto più in alto). Corretti i tergicristalli e ben incise le due "safety chain" (catene di sicurezza) poste sulle pedane di servizio alle due estremità. Sono di plastica e fanno un tutt'uno con gli handrails (corrimani) frontali ma una volta ridipinte appaiono sufficientemente realistiche. Infine, è corretto il tipo di tromba (air horne) installato e corretta è anche la loro posizione di montaggio (sono le "3 chime" Leslie S3L). Vanno però staccate e rimontate, accorciando il perno che si inserisce nel foro di montaggio per tenerle a filo del tetto (vedi foto qui sopra a sinistra).
Per ulteriori informazioni rimandiamo alla pagina dedicata sul sito di Atlas: Ho Master Emd Sd35 Locomotive, Ho Scale Master | Atlas Model Railroad (atlasrr.com).

La SD35 Central New Jersey #2508 di Atlas.
Questo modello è entrato a far parte della collezione Treniamericani/AT Collection nella primavera del 2022, acquistato usato su eBay. Prodotto anni fa, faceva parte della serie Silver - Atlas Master Line. La locomotiva era predisposta per il funzionamento in digitale (Standard DCC), con decoder pronto per il sonoro ma senza il diffusore acustico già montato, come avviene ora per le ultime produzioni. L'articolo (di un venditore privato) era danneggiato, con alcuni dettagli persi e senza parti opzionali che erano previste nella confezione originale. Ha quindi dovuto subire un notevole lavoro di trasformazione per avere la SD35 Conrail #6051 perfettamente adatta al progetto Conrail Early Years.

Le locomotive SD35 PRRHO.com / AT Collection.

CR #6014 (ex PC-6014).
Questo modello della nostra collezione ha ricevuto tutte le migliori necessarie e possibili descritte sopra nella presentazione, per l'adattamento al progetto in scala H0 basato sulla compagnia american Conrail nei primissimi anni della sua esistenza e cioè il periodo tra il 1976 ed il 1978 (Penn Central era una delle compagnie confluite in Conrail). L'ambientamento riguarda un attento processo di invecchiamento (weathering) basato su alcune immagini del prototipo o di macchine gemelle della stessa serie trovate sul web, quando la locomotiva operava ancora con la livrea della compagnia precedente PC. La locomotiva, verso la metà del 1977 ha ricevuto le patch CR ma ha mantenuto la colorazione nera (non è dato sapere se sia mai stata adottata dall'esemplare in questione, la livrea "sociale" CR di colore blue). Prima del processo di "sporcatura" sono stati aggiunti i dettagli mancanti, la cui assenza avrebbe pregiudicato il risultato fotografico finale, diminuendone il realismo.
La prima operazione, già menzionata sopra, ha riguardato l'installazione della "signal box" PRR style. Questa importante apparecchiatura era installata sulla quasi totalità delle locomotive diesel nella flotta di Conrail (e precedentemente di Pennsylvania Railroad e Penn Central). Nel caso specifico è stato deciso di auto-costruire il particolare, in quanto sul mercato non esistono in vendita parti riguardanti questo accessorio per essere installato sulle unità prodotte dalla EMD (a tutto il 2021 siamo riusciti a rifornirci di alcune box solo per le locomotive Alco). Le dimensioni e l'aspetto di queste "signal box" sono differenti in base alla locomotiva che le deve ospitare. L'origine del loro utilizzo risale alla fine degli anni 1930 con l'avvento dei sistemi automatici luminosi della segnaletica ferroviaria sulla rete americana. La costruzione è stata eseguita impiegando piccole parti recuperate da kit di montaggio di fabbricati in plastica. Il risultato, a nostro parere, è soddisfacente (è meglio averla così che non averla). Una volta installata e poi colorata si integra perfettamente con il resto della carrozzeria (vedi foto più in basso).
Proseguendo con il lavoro abbiamo rimontato, accorciando il supporto di incastro, il complesso "air horns" (trombe di segnalazione acustica) in modo che appaiano più a filo con la superficie del tetto, così come nella realtà. Necessaria infine, l'installazione della piccola antenna del tipo "Sinclair" sul tetto della cabina. L'antenna, nella sua funzione reale, trasmette e riceve i segnali delle comunicazioni per la conduzione della macchina e dell'intero convoglio. Il dettaglio, in metallo morbido facilmente lavorabile, è offerto dal produttore statunitense Cal-Scale (vedi qui sotto l'immagine dell'articolo) ma è disponibile anche di altre marche, come ad esempio Details West o Detail Associated.



La procedura "weathering" è stata fatta come di consueto con l'utilizzo di vernici acriliche, polveri e pastelli. Prima del lavoro si è preparato il modello smontando alcune parti che non devono essere "sporcate", coprendo con nastro di carta le restanti parti non smontabili (o che si possono evitare di smontare) come finestre, luci ed altri dettagli. La prima fase, denominata "fading", viene eseguita con l'aerografo ed un colore più chiaro e tenue rispetto a quello della carrozzeria (nel nostro caso, per il nero di fondo abbiamo preparato un grigio "grafite" mischiato con un grigio "polvere", leggermente diluiti) in modo da avere, come risultato finale, lo scolorimento dovuto all'esposizione agli agenti atmosferici ed ai raggi solari.
Si è passati poi ad "accentuare" quei punti dove l'utilizzo intenso lascia più tracce. Sempre con l'aerografo ed un colore tipo "ruggine/terra bruciata" si sono colorati in modo fine la parte anteriore e posteriore nella zona del gancio di accopppiamento. Lo stesso colore può servire per "intonare" i carrelli ruote e parte del tetto della cabina. Gli ultimi ritocchi eseguiti con pennelli e applicatori in spugna per le polveri, servono a far risaltare ulteriormente quelle parti che possono apparire più arruginite e rovinate. Alcuni dettagli, infine, possono essere enfatizzati con la loro colorazione originale per aumentare la loro visibilità e l'effetto tridimensionale in fotografia (vedi foto qui sotto).


Funzionamento.
Il modello qui testato è equipaggiato con un decoder digitale ESU LokSound ed un motore a 5 poli con doppio volano, fluido e silenzioso. Le luci di direzione sono fornite da led di buona potenza, ma il colore vira troppo al giallo (secondo noi, occorre sostituirle con led a temperatura colore più fredda, più bianca per intenderci). Altre possibili luci operative non funzionano, ma i "number boards" si illuminano con le luci direzionali. La cabina di guida (non illuminata) è dettagliata, ma alcuni settori non sono "rimarcati" a dovere. Comunque, la presenza delle figurine proibisce una totale visione all'interno della cabina di guida nella quasi totalità delle immagini dove la locomotiva verrà ritratta.
Con il decoder sonoro ESU sono disponibili oltre 20 effetti sonori, inclusi avviamento e spegnimento del motore, campana di avviso manovra, trombe acustiche pneumatiche (di vario tipo, programmabili), compressore d'aria, freni dinamici e altro ancora. Selezionabili dall'utente sono disponibili 16 tipi di avvisatori acustici, 2 campanelli e 2 tipi di "stridii" dei freni sincronizzati. E' possibile con i CV personalizzare molte altre funzioni. Ad esempio, riteniamo troppo lungo il ritardo della messa in movimento (andrebbe accorciato di qualche secondo), perchè penalizza l'uso dell'unità in accoppiamento con altre locomotive.

Giudizio finale.
Atlas, con la sua serie Gold Master Line, offre sempre ottimi modelli, ma non raggiunge quasi mai la perfezione. La loro offerta commerciale è piuttosto diversificata. Offre due cataloghi (per scala H0 e N) piuttosto completi e quindi deve ottimizzare risorse e produzione, anche per esercitare una offerta con prezzi al pubblico appetibili (altri marchi presentano sì prodotti migliori ma costano molto di più). Le sue locomotive "Gold" (ed anche quelle della serie "Silver", identiche alle altre ma senza sonoro) presentano sempre i soliti "difetti" (se così possiamo dire) e cioè la mancanza di dettagli significativi. Infine, la scelta di equipaggiare i modelli con i decoder ESU ci appare "risparmiosa" (avremmo preferito disporre di un più performante e potente Soundtraxx Tsunami 2, nettamente più efficiente e divertente del tipo ESU). Ma forse si potrà migliore il rendimento del suono con la sostituzione del diffusore acustico, che a prima vista risulta essere di fattura molto economica e quindi, presumibilmente, non in grado di trasmettere i segnali acustici provenienti dal decoder come dovrebbe.


CR #6051 (former CNJ).
Come già accennato sopra nel paragrafo di presentazione, la locomotiva "finale" SD35 CR #6051 deriva da un articolo usato e non integro (dettagli mancanti ed alcune parti rotte che andavano sostituite). Dopo una attenta pianificazione, con la raccolta di tutte le informazioni necessarie, abbiano iniziato il grande lavoro di profonda trasformazione, inizialmente smontando il modellino e controllando attentamente tutte le componenti. La replica Atlas in questione è comunque ben realizzata, come di consueto, ma durante questa prima operazione abbiamo riscontrato altre pecche, nascoste dal venditore nella sua offerta di vendita. L'acquisto è stato un vero affare, ma il lavoro che era stato programmato non è stato sufficiente ed abbiamo dovuto eseguire una buona dose di lavoro extra per realizzare gli ulteriori importanti dettagli che dovevano completare la locomotiva nel suo aspetto finale. Sono andati perduti i ganci di accoppiamento (quelli di serie, tuttavia, li avremmo sostituiti), le due alette parasole (sunshades) della cabina di condotta e una tubazione porta-sabbia di un carrello. Da aggiustare invece, alcuni corrimani, una delle "lift bars" (la leva per azionare i ganci di accoppiamento), un paio di ventole di raffreddamento presenti sul tetto e la pedana posteriore (end steps). Da aggiungere invece, a scopo di miglioramento, tutti quei dettagli non presenti già originariamente nel modello, come ad esempio la "signal box", l'antenna tipo "Sinclair" e le corrette "air horn" (le trombe acustiche presenti sul tetto nelle vere unità CNJ erano diferrenti ed installate in posti diversi rispetto al modello. Per una panoramica più completa degli interventi migliorativi vale la spiegazione fatta per la SD35 PC #6014 scritta più sopra qui in questa recensione. Dobbiamo tuttavia, aprire una parentesi per la signal-box usata sulla CR #6051. Per questa non è stato necessario auto-costruirla (come sopra descritto per la unità PC #6014) perchè in tempi più recenti abbiamo trovato un venditore presente su eBay che le produce con la tecnica della stampa 3D. Sono molto ben realizzate e sono disponibili tutti i modelli creati dalla Pennsylvania Railroad e poi adottati anche dalle successive Penn Central e Conrail.

Il lavoro è quindi proseguito con la installazione dei dettagli mancanti, con la colorazione di base per omogeneizzare il tutto ed infine con l'applicazione delle decalcomanie necessarie. Dalle immagini qui sotto, complete di note e didascalie, possiamo vedere quali sono state le parti aggiunte che sono servite a completare il nostro modello per renderlo il più possibile identico alla locomotiva reale.




(Interventi parte sinistra)


(Interventi parte destra)

Funzionamento.
La SD35 CR #6051 proviene da un modello Atlas Silver in standard DC, cioè con alimentazione analogica in corrente continua. Era predisposto però, per il funzionamento in digitale DCC. Noi abbiamo sostituito il decoder di serie (NO sounds) ed abbiamo montato il nuovo Soundtraxx
TSU-21PNEM8 con "sound-profile" dedicato alle diesel EMD prima serie, ovviamente accompagnato da un diffusore acustico ovale alloggiato nello spazio disponibile sul retro dello chassis (posizionato esattamente sotto le ventole di raffredamento presenti sul tetto nella parte posteriore).
Dopo attenta programmazione il funzionamento risulta perfetto.

Giudizio finale.
Per molti motivi (la pandemia globale Covid-19 del 2020-2021 innanzitutto) non è stato possibile per Treniamericani.it acquistare un modello Atlas serie Gold (con decoder sonoro di serie) dell'ultima produzione relativa alla SD35 con livrea Central New Jersey, presentata tra il 2019 ed il 2020. Tuttavia, risulta indispensabile per un progetto basato sui primi anni di esistenza della compagnia Conrail, avere nel "roster" una SD35 di provenienza CNJ. Dopo estenuante ricerca abbiamo trovato, come già scritto in questa pagina, il nostro modello da un venditore eBay privato e quest'ultima occasione non ce la siamo lasciata scappare, godendo da subito per il divertimento che il grande lavoro di trasformazione ci avrebbe assicurato (per il vero medillismo ferroviario è questo).
Come già scritto, la nostra locomotiva SD35 ex-CNJ in scala HO era usata e tenuta in modo approsimativo con molte parti andate perdute. In questa recensione abbiamo spiegato tutto il lavoro necessario che è stato fatto ed il risultato finale ci soddisfa pienamente.

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