CONRAIL EARLY YEARS LEHIGH DIVISION 1976-1978 - Plastico scala H0 e Diorami
Convoglio merci in tripla trazione fotografato sulla linea principale in ingresso al comprensorio di Allentown/Bethlehem (Conrail Lehigh Division).
Il progetto.
Gli scopi ed i motivi per la realizzazione di un plastico ferroviario possono essere molteplici. Le valutazioni da fare inoltre, sono ugualmente molte ed alcune di queste risultano essere vincolanti. Nel nostro caso, per realizzare un impianto che consentisse una agevole pratica fotografica (questo era lo scopo principale) abbiamo dovuto accettare alcuni compromessi. La configurazione doveva essere del tipo "walk-in", con zone operative centrali per poter sfruttare il poco spazio a disposizione e quindi muoversi liberamente, con la struttura costruita in appoggio alle pareti del piccolo locale. Il paesaggio e lo sviluppo del tracciato di binari non potevano essere troppo complessi ... per svariati motivi (su tutti, una necessaria ottimizzazione delle risorse). Ricercando un risultato di assoluto realismo si doveva assolutamente considerare ogni componente del progetto per non incontrare inconvenienti e difficoltà sia per la fase di realizzazione dell'impianto, sia per la fase dedicata alle riprese fotografiche dello stesso, per ogni sua parte. Lavorare di precisione su piccolissimi dettagli e poi poterli "vedere" per fotografarli non è per niente semplice senza la libertà di manovra necessaria. Così abbiamo deciso di orientarci verso la semplicità e verso la massima qualità di rappresentazione possibile.
Questo plastico Conrail denominato, con i rispettivi diorami, CONRAIL EARLY YEARS LEHIGH DIVISION ATLANTIC REGION 1976-1978 nasce da un precedente impianto basato sulla compagnia ferroviaria Pennsylvania Railroad ambientato nel 1957. Questo rappresentava una "branchline" (linea secondaria) situata nel sud-ovest della Pennsylvania (contea Fayette). E' stato poi trasformato nell'attuale plastico nel corso dell'anno 2019. Il tracciato è stato aggiornato in molte parti, nello scenario generale e nei particolari, per portare l'ambientazione alla fine degli anni '70 del XX° secolo. I lavori di adattamento sono tutt'ora in corso con il completamento dello scenario.
Treno merci Conrail in uscita dalla parte est di Bethlehem e diretto allo yard di Allentown.
La scelta di rappresentare la compagnia ferroviaria Conrail è stata fatta per la sua storia. Questa compagnia nasce formalmente il 1° Aprile 1976 dopo che alcune importanti compagnie ferroviarie della parte orientale degli Stati Uniti sono finite in bancarotta. Creata dal governo federale, la nuova compagnia era formata con gli assett ereditati da Penn Central (formata solo pochi anni addietro da New York Central e Pennsylvania Railroad), Reading Lines, Lehigh Valley, Erie Lackawanna, Central Railroad of New Jersey, Lehigh & Hudson River Railroad e Pennsylvania-Reading Seashore Lines. Entrarono nella nuova società, in seguito, anche altre compagnie regionali minori.
La Conrail si ritrovò una flotta di locomotive (circa 5.000 macchine tra diesel ed elettriche) estremamente variopinta e diversificata. Risultavano in servizio 88 differenti modelli di locomotive, le quali, durante i primi anni di vita della nuova compagnia prestavano servizio ancora con le colorazioni delle vecchie compagnie alle quali erano appartenute precedentemente. Gradualmente, in sede di revisione e aggiornamento, le unità non eccessivamente vecchie ed usurate ricevevano le "patch" CR togliendo il simbolo della vecchia compagnia oppure venivano già colorate con la nuova livrea sociale Conrail di colore "blue oltremare" (oceanic blue) con oppure, in poche unità, senza il logo "Can Opener". Altre macchine venivano invece tolte dal servizio e poi rottamate o vendute, in modo da rendere la flotta più omogenea, efficiente e moderna, standardizzandola su pochi modelli. Tra il 1976 ed il 1980, inoltre, il cattivo stato di molte macchine costrinse Conrail al "leasing" di parecchie decine di unità, proveniente da altre compagnie statunitensi e canadesi o società di noleggio.
Tutta questa situazione che ha caratterizzato la genesi di Conrail prese il nome di "Rainbow Years: the colorful motive power". I numerosi convogli di treni merci che ogni giorno circolavano tra l'Illinois, l'Ohio, l'Indiana, la Pennsylvania, il confine sud dei grandi laghi (fino a Montreal in Canada) e l'intera costa est degli Stati Uniti apparivano come un arcobaleno di colori. Locomotive nere, blu, gialle, rosse e verdi trainavano decine e decine di vagoni merci (Conrail ne contava oltre 162.000 di ogni tipo) anch'essi "multicolors". Per tutti gli appassionati era una gioia per gli occhi e Conrail diventò così la compagnia ferroviaria statunitense con il maggior numero di fan. In conseguenza, il mercato del modellismo ferroviario fu costretto ad alimentare questo grande seguito di modellisti appassionati e fan con l'infinito quantitativo di materiale Conrail in scala H0 che ancora oggi si trova in commercio.
Il plastico ed i diorami vogliono rappresentare le zone che esistono nei dintorni delle cittadine di Allentown e Bethlehem in Pennsylvania, comprensorio chiamato ex-Lehigh Line e ora Lehigh Division ed appartenente alla Atlantic Region di Conrail, con le linee ferroviarie che conducono ad Allentown Yard e agli altri scali ferroviari e terminal, presenti nei dintorni della cittadina di Bethlehem. Il "frame" temporale è compreso tra il 1976 ed il 1978 perché successivamente Allentown Yard fu trasformato con importanti lavori di ammodernamento e ristrutturazione per la compagnia Norfolk Southern che ne fa tutt'ora un intenso impiego. Il comprensorio, gestito in passato da diverse compagnie come CNJ, RDG e LV, era importantissimo soprattutto per il trasporto e lo smistamento del carbone estratto nelle numerose miniere della zona. Infatti, tutte le compagnie che qui operavano furono raggruppate sotto lo pseudonimo di "Anthracite Railroads".
Lo "yard" disponeva di numerosi binari di riqualificazione e composizione dei convogli ed era automatizzato per il riconoscimento di ogni singolo "freight car" (e del relativo materiale trasportato) tramite la lettura ottica delle ACI plates, codici stampati su etichette attaccate ai carri. La doppia linea principale che collegava le due direttrici provenienti da Ovest e Nord di Allentown, passava nel bel mezzo del terminal e dopo i lavori fu spostata nella parte sud. Ad ovest, in prossimità della deviazione che interessa le due "mainlines", era posizionata la "R tower", una cabina di controllo e gestione degli scambi automatizzati (interlocking tower).
Particolare mappa ubicazione zono di riproduzione in scala HO.
L'impianto stabile e i diorami componibili.
Il progetto Conrail Early Years Lehigh Division Atlantic region 1976-1978 è composto da due parti: la parte principale è basata su di un plastico stabile di forma rettangolare a tracciato chiuso con misure 5,80 x 1,70 metri ed una parte formata da diorami componibili e singoli pensati per la fotografia in luce ambiente e per l'esposizione nelle fiere di modellismo.
Il progetto Conrail Early Years Lehigh Division Atlantic region 1976-1978 è composto da due parti: la parte principale è basata su di un plastico stabile di forma rettangolare a tracciato chiuso con misure 5,80 x 1,70 metri ed una parte formata da diorami componibili e singoli pensati per la fotografia in luce ambiente e per l'esposizione nelle fiere di modellismo.
Il plastico fisso sviluppa un tracciato a linea principale singola (mainline) di forma pressochè ovale, con numerosi incroci (tratti paralleli compresi tra due deviatoi) per lo scambio dei convogli, alcuni tratti di linea secondaria (tronchi), una linea "spur" (così sono indicati i tratti di binario usati per servire industrie e altre installazioni posizionate a ridosso della linea principale (trackside) ed un piccolo yard con binari di servizio (siding) per il parcheggio di macchine e carri. Lo scenario è essenzialmente piano, con la presenza di pochi fabbricati e uno "scrap yard" (deposito rottami metallici). I fondali sono fotografie stampate su "forex": da una parte viene rappresentata la parte di paesaggio naturale con lo sfondo di colline verdi, dall'altra parte dove si trovano le linee "spur" e lo yard il fondale è "tutto-cielo", completato da alcuni edifici (facciate) usati come "background" e che simulano alcune realtà commerciali e manufatturiere dell'area di Bethlehem. I binari tipo Code 83 sono delle marche Atlas, Walthers Shinohara e Peco Streamliner. Il raggio minimo delle curve misura circa 56 centimetri, mentre di 62 centimetri è il raggio curve della linea principali. Gli scambi/deviatoi (turnouts) sono della misura No.6 per smistare nello yard e nelle altre aree di servizio, misura numero 8 per deviare dalla linea principale. L'alimentazione è in corrente continua DCC, fornita da un trasformatore Digitraxx Super Empire da 5 ampére di potenza, ampiamente sufficienti per consentire la circolazione in contemporanea di molte locomotive. Altri trasformatori di potenza inferiore (da 3 ampére) e con centraline digitali, alimentano invece i diorami.
Seguendo la buona quantità di immagini reperite su alcuni sitiweb si è cercato di realizzare uno scenario verosimile il più possibile. Anche l'aspetto dei fabbricati richiama alcune realtà presenti in quelle zone, replicate per il periodo di riferimento. E' stata comunque messa in pratica una buona dose di fantasia. Già per la realizzazione del tracciato è stato necessario qualche adeguamento, anche per disporre di qualche possibilità in più per la manovra dei treni (alcuni tratti non rispecchiano correttamente le zone prese a soggetto). Abbiamo attinto alla nostra gioia per questo hobby e alla nostra fantasia anche per realizzare attrazioni che scenograficamente (e fotograficamente) potevano dare più interesse, come ad esempio qualche piccolo ponte e altri dettagli.
Dettagli. A sinistra canale di scolo, a destra yard office.
Il sistema di diorami.
A complemento del plastico stabile è stato ideato un sistema di diorami componibile come soluzione di continuità per l'argomento trattato, e cioè rappresentare la "railroad" Conrail nei suoi primi anni di vita ricostruendo una specifica parte della sua immensa rete di collegamenti. I diorami sono incentrati, come spiegavamo più sopra, su Allentown Yard Westside e più precisamente sul punto di congiunzione (junction) delle due linee principali, una proveniente da ovest (città di Allentown) e l'altra proveniente da nord (sobborgo di East Allentown ma più in là verso nord dalle città di Fullerton e Scranton). La zona è ricca di insediamenti industriali e nella parte a sud dello yard, lungo le rive del fiume Lehigh, la linea secondaria Bethlehem Branch conduce alla grande acciaieria della Bethlehem Steel Corporation, oramai dismessa da anni e diventata adesso un monumento nazionale. La linea ferroviaria però, è ancora molto utilizzata dalla compagnia "Class 1" Norfolk Southern. Altri diorami mettono in mostra altre sezioni della rete ex-Lehigh (Atlantic Region - Lehigh Division) di località sempre ubicate in Pennsylvania.
"R Tower", la cabina interlocking situata all'ingresso ovest di Allentown Yard, è una vecchia struttura costruita dalla Central Railroad of New Jersey, prima proprietaria della installazione. In seguito, la gestione è passata all'altra importante compagnia che operava sullo scalo ferroviario e cioé la Lehigh Valley, controllata in quegli anni dalla Pennsylvania Railroad. Conrail ha continuato con l'utilizzo della struttura fino al suo completo smantellamento seguito ai lavori di trasformazione del 1979-1980. In questa installazione hanno operato locomotive di tutte le compagnie che hanno formato la Conrail e molte di queste erano basate a Bethlehem Terminal. Inoltre, provenivano treni da molte parti della Pennsylvania e dagli stati vicini, anche appartenenti ad altri operatori (come ad esempio Reading Lines, Delaware & Hudson e Norfolk & Western).
Estratto di una mappa con ubicazione della zona di riproduzione in scala HO (dettaglio).
I diorami componibili (5, per il momento) sono realizzati su basi di legno compensato multistrato con spessore di 18 mm, rigido ma non pesante (il trasporto è così agevole). Ogni modulo misura 1,20 metri in lunghezza e la larghezza minima è di 0,60 metri (i due lati estremi misurano però 80 centimetri). Il sistema è ampliabile facilmente sia dalla parte destra che di sinistra. La parte sottostante è rinforzata con listelli di legno, soprattutto per creare una intercapedine adatta al passaggio dei cavi elettrici per l'alimentazione dei binari, dell'illuminazione dei fabbricati e della segnaletica ferroviaria.
Per la realizzazione di questi diorami, come nel caso del plastico stabile, è stato necessario accettare qualche divagazione rispetto alla realtà. Non sempre è possibile replicare in miniatura ogni aspetto di ciò che si è scelto di rappresentare, vuoi per la mancanza di spazio oppure per l'impossibilità di disporre del materiale adatto e di alcune componenti specifiche. Lo scenario da noi scelto non è molto complesso, ma alcuni particolari fondamentali andavano comunque inseriti. Si è reso necessario quindi, auto-costruire alcune componenti ed accessori, come ad esempio vari segnali ferroviari, i meccanismi pneumatici degli scambi ed alcuni piccoli fabbricati ed edifici (la stessa R Tower è auto-costruita).
La prima operazione, quindi, ha interessato la stessa "R tower", punto focale del progetto. Con il recupero di parti avanzate da scatole di montaggio di altri fabbricati e con l'aggiunta di sezioni costruite appositamente, siamo stati in grado di avere un risultato soddisfacente (la cabina ci assomiglia molto, a nostro modesto parere). Per la sua realizzazione ci siamo riferiti alle poche immagini storiche che siamo stati in grado di recuperare dal web oppure da alcuni libri. Autocostruite sono anche alcune baracche e depositi di attrezzi che erano presenti nelle sue immediate vicinanze, oltre alla cabina elettrica dedicata alla alimentazione degli scambi comandati dalla torre.
Per la realizzazione di questi diorami, come nel caso del plastico stabile, è stato necessario accettare qualche divagazione rispetto alla realtà. Non sempre è possibile replicare in miniatura ogni aspetto di ciò che si è scelto di rappresentare, vuoi per la mancanza di spazio oppure per l'impossibilità di disporre del materiale adatto e di alcune componenti specifiche. Lo scenario da noi scelto non è molto complesso, ma alcuni particolari fondamentali andavano comunque inseriti. Si è reso necessario quindi, auto-costruire alcune componenti ed accessori, come ad esempio vari segnali ferroviari, i meccanismi pneumatici degli scambi ed alcuni piccoli fabbricati ed edifici (la stessa R Tower è auto-costruita).
La prima operazione, quindi, ha interessato la stessa "R tower", punto focale del progetto. Con il recupero di parti avanzate da scatole di montaggio di altri fabbricati e con l'aggiunta di sezioni costruite appositamente, siamo stati in grado di avere un risultato soddisfacente (la cabina ci assomiglia molto, a nostro modesto parere). Per la sua realizzazione ci siamo riferiti alle poche immagini storiche che siamo stati in grado di recuperare dal web oppure da alcuni libri. Autocostruite sono anche alcune baracche e depositi di attrezzi che erano presenti nelle sue immediate vicinanze, oltre alla cabina elettrica dedicata alla alimentazione degli scambi comandati dalla torre.
A sinistra, la "R tower" ad Allentown Yard westside. A destra, veduta su alcuni binari di sosta (sullo sfondo, l'acciaieria Bethlehem).
Aspetto e funzionalità.
La ricerca del realismo estremo impone scelte precise. Non si può tralasciare il più piccolo dettaglio ed occorre conoscere bene la storia e la situazione che si vuole ricreare. Ma passare dalla teoria (la storia e la conoscenza) alla pratica, in modo completo ed accettabile, a volte non è possibile e così abbiamo raccontato nei paragrafi precedenti quali possano essere i compromessi che bisogna accettare. Tuttavia, alcuni di questi dettagli sono così importanti e caratterizzanti che non è possibile tralasciarli.
Abbiamo curato l'aspetto di questo plastico e del sistema di diorami, basandoci su una certa uniformità di trattamento estetico, per poterli "legare" in modo corretto e plausibile. Il tracciato di binari, ad esempio, è accuratamente truccato fin nei minimi particolari, ma abbiamo riservato il medesimo trattamento a tutte le altre componenti. In commercio si trovano molti accessori e parti complementari per poter arricchire le proprie realizzazioni. L'elenco delle nostre principali operazioni effettuate sono descritte qui di seguito:
- per simulare la congiunzione tra rotaie abbiamo applicato le "rail joint bars" (placche metalliche di giunzione, bullonate) prodotte da Detail West e KV Models LLC. Sono disponibili differenti versioni (a 4 o 6 bulloni, singole o doppie, ecc.) in base a dove devono essere piazzate (sulla linea principale le barre devono essere più robuste e meglio installate, per le alte velocità raggiunte)
Abbiamo curato l'aspetto di questo plastico e del sistema di diorami, basandoci su una certa uniformità di trattamento estetico, per poterli "legare" in modo corretto e plausibile. Il tracciato di binari, ad esempio, è accuratamente truccato fin nei minimi particolari, ma abbiamo riservato il medesimo trattamento a tutte le altre componenti. In commercio si trovano molti accessori e parti complementari per poter arricchire le proprie realizzazioni. L'elenco delle nostre principali operazioni effettuate sono descritte qui di seguito:
- per simulare la congiunzione tra rotaie abbiamo applicato le "rail joint bars" (placche metalliche di giunzione, bullonate) prodotte da Detail West e KV Models LLC. Sono disponibili differenti versioni (a 4 o 6 bulloni, singole o doppie, ecc.) in base a dove devono essere piazzate (sulla linea principale le barre devono essere più robuste e meglio installate, per le alte velocità raggiunte)
- a tutti i deviatoi è stato applicato lo "switch stand" (barra di comando manuale) oppure lo "switch motor" (motore di azionamento pneumatico). Alcuni sono stati acquistati, principalmente dal produttore Detail West , mentre altri sono stati autoprodotti.
- l'ntero tracciato di binari è stato verniciato e rifinito (custom weathered) con l'utilizzo di aerografo e pennelli per le vernici acriliche, spugne e pennelli per le polveri. In determinati punti del tracciato (linee "siding" e "spur") abbiamo applicato detriti, rifiuti e materiale vario per simulare il "vissuto". Tutti questi dettagli (cartacce, pezzi di legno, piccoli rottami, detriti vari ecc.) sono creati all'occorrenza con materiale di scarto, carta, legno e metallo morbido (in fogli di rame o alluminio)
- la segnaletica ferroviaria è riprodotta con articoli delle marche Tomar ed Oregon Rail Supply (semafori realistici ed illuminati delle epoche reali). Il segnale luminoso principale di Allentown Yard è autocostruito.
- i fabbricati sono tutti verniciati "ad hoc"e rifiniti. Molti sono stati perfezionati con l'aggiunta di particolari e dettagli (autocostruiti e non) ed illuminati (per la maggior parte)
- tutti i pali telegrafici (molti sono auto-costruiti) e di trasmissione aerea della linea ad alta tensione sono dotati dei cavi simulati, utilizzando i prodotti (di vario tipo) offerti dalla società EZ-Line (disponibili nei shop-on-line americani)
- l'illuminazione stradale, ferroviaria e dei fabbricati è stata fatta con articoli in commercio (con qualche modifica necessaria). Oltre alle marche più note (Brawa, Viessmann, ed altre), abbiamo utilizzato alcuni articoli presentati dalla MS Accessori Ferroviari, casa produttrice artigianale italiana (in catalogo ha alcuni interessanti "pezzi" americani)
- la vegetazione (con erba, alberi, arbusti e cespugli) è stata trattata, modificata e colorata per raggiungere un aspetto più realistico (partendo da prodotti Woodland Scenics soprattutto), mentre i terreni sono realizzati con alcuni materiali pronti in pasta oppure con terriccio naturale (opportunamente sanificato e trattato)
- le figurine, essenzialmente della marca tedesca Preiser, sono perfezionate e ricolorate, quando necessario.
A sinistra, segnale ferroviario e meccanismo automatico scambio. A destra, siding track (binario tronco).
A sinistra, cabina elettrica per segnali ferroviari. A destra, team track (binario per equipaggi locomotive in parcheggio).
A sinistra, segnale "wistle" (avviso sonoro - originale Lehigh Valley auto-riprodotto). A destra, meccanismo pneumatico scambio.
A sinistra, operatore scambio manuale. A destra, switching (spostamento e cambio posizionamento vagone merci).
A sinistra, operatori e macchinisti "siding track" zona equipaggi locomotive. A destra, intersezione linee.
Vista dettagli "weathering" relativo ai binari dello scalo ferroviario (yard) di Allentown.
La conformazione del tracciato binari è relativamente semplice, ottimizzata allo sfruttamento del poco spazio a disposizione e senza artefizi per allungarne lo sviluppo, per esempio installando ponti e gallerie. Queste ultime sono quasi completamente assenti nel paesaggio di riferimento, mentre per i ponti e i viadotti (con la sola eccezione di un "truss bridge" - ponte metallico - installato in un diorama) si è scelto di eliminarli perchè lo spazio disponibile non consentiva salite e discese con pendenze realistiche (mentre per costruirli avremmo dovuto rinunciare ad altre installazioni più importanti fotograficamente). L'alimentazione del tracciato è in corrente continua CC per l'impiego di macchine con decoder digitali DCC (tutte le locomotive operanti sono dotate di effetti sonori). Non esistono tratti sezionati con interruttori per fermare i treni, in quanto questa pratica risulta essere assolutamente non essenziale (diremmo proprio inutile) con questo tipo di locomotive "digitali". Anche tutti gli accessori "trackside" inerenti alla circolazione dei treni sono "inerti", a funzionamento manuale (sia i deviatoi che i segnali). Ovviamente, anche lo sgancio dei vagoni per comporre/scomporre i convogli e per le operazioni di "switching" (manovre di spostamento del materiale rotabile da un punto all'altro dello scalo) sono manuali.
L'assenza quasi completa dell'automazione per le operazioni di funzionamento dei sistemi e la circolazione dei treni, è frutto di una scelta ben precisa. La filosofia costruttiva adottata non reputa fondamentale questo aspetto. Infatti, non usiamo il nostro plastico ed i nostri diorami per "giocare", se così si può sostenere, perché l'obiettivo finale che ci siamo prefissati è la ripresa fotografica, con risultati il possibile prossimi ad una parvenza di realtà.
BUON DIVERTIMENTO A TUTTI!
Testo Toresani Angelo. Fotografie ATF www.atfoto.it. Tutti i diritti sono riservati. Copyright 2022-2024.
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